La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte…Chi non conosce questa filastrocca? E chi non ricorda la trepidazione con cui si aspettava la mattina del 6 gennaio per scoprire cosa c’era dentro la calza? Le origini dell’Epifania, festa tanto amata dai bambini, sono antiche: nell’immaginario collettivo, la Befana è da sempre una vecchina con il naso lungo, il mento aguzzo e un gran cappellaccio che vola su una logora scopa per portare doni a tutti i bambini. Ma qual è la sua vera storia? Scopriamolo insieme!
Origine della figura mitica
Sembra che le origini di questa figura mitica, fra leggenda e folclore, siano legate ad antichi riti propiziatori pagani e ai cicli stagionali dell’agricoltura. Pare che la sua storia abbia radici nell’antica superstizione secondo la quale durante le dodici notti che seguono il Natale, figure femminili volassero sui campi propiziando il raccolto. Con il passare del tempo e con la fusione di alcune tradizioni pagane e cristiane, la leggenda della Befana ha affiancato e poi sostituito quella dei Re Magi.
Origine del nome
Il nome Befana è una variazione dialettale del termine greco Epifania che significa apparizione. Non a caso, festeggiamo questa ricorrenza il 6 gennaio, giorno in cui i Re Magi raggiungono finalmente il luogo dove si trova Gesù Bambino.
Perchè la tradizione dei doni?
La leggenda vuole che i Re Magi bussassero alla porta di questa vecchina in cerca di indicazione per raggiungere Betlemme. Lei si rifiutò di accompagnarli ma in seguito, pentita della decisione, provó a raggiungerli: non trovandoli, lasció un dono sulla porta di ogni casa sperando che il bambino che vi ci abitasse fosse Gesú Bambino.